giovedì 9 ottobre 2014

Murakami uno di noi

La mia arte non conosce limiti (...).

Ebbene sì. Anche quest'anno, in perfetto stile Leonardo Di Caprio, Murakami Haruki si è visto portar via il Premio Nobel per la Letteratura. In realtà, quando avevo visto che il Nobel per la Fisica era stato assegnato a tre giapponesi, le speranze che nutrivo si sono andate via via frantumando. Peccato, perché secondo i bookmaker poteva essere l'anno buono in cui il Nobel andava a qualcuno che non solo conoscevo, ma addirittura che amavo (a differenza di ciò che è avvenuto negli ultimi tre anni, capra che non sono altro)! Invece no. Addirittura mi sarei potuta vantare, se lo avesse vinto Ngugi wa Thiong'o, di avere una copia autografata di un suo libro, di averlo visto in carne ed ossa, di avergli stretto la mano. Sarebbe stata una (seppur) magra consolazione (e insomma ammetto che ne sarei stata felice, perché lui è proprio figo). Invece no. Però ci sono andata vicino, perché, fatalità, un libro del vincitore, Patrick Modiano, è il prossimo della lista del Progetto di Lettura (qui la recensione di Fofi). 

Tutto il mio sdegno. 
Prima di parlare di Modiano, però, abbiate pietà, e fatemi fare un'arringa scritta per quel buon uomo di Murakami. Io lo ho scoperto grazie alla mia amica Ilaria. Lei è davvero un'esperta in materia, lo ha letto praticamente tutto, e come me è profondamente amareggiata per il mancato premio. Un giorno di qualche anno fa parlavamo di libri, come spesso ci capita, e mi ha suggerito di leggere questo scrittore giapponese, cominciando magari con Norwegian Wood, inizialmente tradotto in italiano come Tokyo Blues (lo trovate edito da Einaudi nella bellissima traduzione di Giorgio Amitrano). All'inizio ero un po' scettica, perché allora nutrivo ancora un po' di turbamento nell'avvicinarmi agli scrittori contemporanei. Dopo solo qualche riga, però, sbam! Mi sono follemente innamorata. La scrittura di Murakami riesce ad essere allo stesso tempo profonda ed intrigante, concreta ed astratta, alienante e magica. Ti senti in trappola: non riesci a staccare gli occhi dal libro, i personaggi diventano improvvisamente parte della tua vita, le sue storie oniriche ti trasportano in mondi lontanissimi ed allo stesso tempo senti che sta parlando proprio a te. Ho provato le stesse sensazioni leggendo Kafka sulla spiaggia, e ringrazio che ci siano un sacco di suoi libri che devo ancora scoprire. 
Murakami non è solo uno scrittore finissimo, però; è anche traduttore e saggista, cittadino del mondo, profondo conoscitore della Letteratura, che annovera Raymond Carver come suo «migliore amico letterario». E soprattutto è uno di quei pochi, pochissimi scrittori viventi che riesce ad essere allo stesso tempo popolare e raffinato, senza cadute di stile, senza compromessi. Insomma, cara Accademia Svedese, io un pensierino un attimo più concreto, su di lui, lo avrei fatto!

Ok, grazie. Adesso passiamo al vincitore effettivo di questo 2014, perché, nonostante tutto, non deve in passare in secondo piano, in quanto non è che sia proprio il primo venuto. Scrittore e sceneggiatore francese, nato nel 1945, ebreo, con origini italiane, Patrick Modiano è edito in Italia da Guanda ed Einaudi (che continua a far strage di Premi Nobel). Allievo di Queneau, i suoi temi principali vanno dalla figura dello straniero e dell'esule, all'occupazione nazista, alla figura del padre. Ecco la motivazione per la sua vittoria: 
«Per l'arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inafferrabili e scoperto il mondo della vita dell'occupazione».
Aspetto con impazienza di iniziare il suo Nel caffè della gioventù perduta, di cui potrete leggere la recensione non appena mi metterò in pari con le altre 40 che devo scrivere. Eccellente. Attendete fiduciosi, e se qualcuno di voi legge già da tempo immemore Patrick Modiano e mi vuole dare qualche dritta... non chiedo di meglio!

B. 

6 commenti:

  1. Bea, con quell’espressione così sdegnata mi hai fatto veramente ridere ;-)) Sei troppo simpatica. Per quanto riguarda Murakami devo ammettere che lo conosco pochissimo, quindi non posso giudicarlo. Avevo tentato un approccio qualche anno fa proprio con quel libro che tieni così amorevolmente e sdegnosamente in mano… ma ahimè, ti assicuro che ho dovuto mollarlo dopo alcuni capitoli per la noia e la lagna che quei protagonisti adolescenti mi infondevano. Immagino di aver iniziato con il libro sbagliato, ossia con quello dove mancano i tratti onirici e surreali che sono in fondo il vero marchio di fabbrica di questo scrittore. Mi sono comunque ripromessa di dargli un’altra chance e di riprenderlo in mano con “Il paese delle meraviglie e la fine del mondo”, che mi attende ormai sullo scaffale da più di un anno. Magari un giorno ritenterò anche con Norwegian Wood ;-)

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  2. Cara Ale, uno dei motivi per cui adoro la letteratura, forse il principale, è che si tratta di un Universo Aperto, plasmabile a seconda della persona che vi si approccia, dei momenti della vita, di circostanze esterne, di motivi futili o profondissimi. Ogni libro ha la rarissima capacità di diventare totalmente altro da sé, in base a chi lo prende in mano. Per questo i riconoscimenti, i premi, la critica letteraria, sono sì un elemento importante, ma quello che conta di più, alla fine di tutto, è il rapporto che il lettore instaura con ciò che legge. Me ne stupisco sempre, meravigliata e gongolante. Ecco quindi che non mi sorprendo se l'amico Murakami, che con ciò che ho letto di suo mi ha fatta tremare di gioia, a te ti abbia annoiata a morte. Non so se sono pensieri giusti o condivisibili, ma per me questi giudizi opposti sono davvero il bello della Letteratura. Quindi sì, fai un altro tentativo, anche questo fa parte del gioco, e se proprio non ti dovesse piacere, avrai un elemento definitivo in più che ti porterà verso i Tuoi Libri.
    Ok basta, scusa questo attacco filosofeggiante di mezzanotte, è stata una lunga giornata! La verità è che son troppo contenta di aver trovato una piacevolissima compagna di letture ;-).
    PS. la foto continua a far ridere troppo anche me, non ci posso far niente!

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    1. Hai ragione, condivido tutto ciò che hai appena scritto. A rileggerci presto! ;-)

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  3. proprio l'altro giorno sono stata "chiamata" da Kafka sulla spiaggia, che mio cugino mi ha regalato a Natale. poi l'ho messo giù perché avevo bisogno di qualcosa di italiano e ho iniziato, come ti ho detto, l'Ortese.. Ma penso proprio che questo sia un momento buono per Murakami. Forse l'unica cosa che mi blocca un po' è che tutti mi hanno detto che o lo ami o lo odi. e io riuscirò ad amarlo? tra un po' ti farò sapere se l'ho ripreso in mano

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    1. Vedi a volte le coincidenze... Spero davvero che riesca ad incantarti, come è successo con me! Tienimi aggiornata cara!

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  4. Ho appena scoperto il tuo blog grazie a Marina, Little Miss Book e...mi piace moltissimo!
    Finalmente un blog che non parla solo di fantasy. Bei libri e articoli davvero interessanti. Abbiamo gusti simili...Anche io ho iniziato un piccolo progetto, un blog dove scrivo recensioni e interviste. Se ti andasse di darci un'occhiata, mi farebbe molto piacere.
    A presto!

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