martedì 24 febbraio 2015

Laura Barile e Antonio Prete alla Libreria Todo Modo, Firenze

Un giorno, pazienti lettori, smetterò di raccontarvi cose o parlarvi di libri che risalgono all'era pleistocenica, ma finché non entrerò davvero nell'età adulta, conseguendo una maturità e una presenza di spirito da fare invidia, dovrete accontentarvi di sentirmi blaterare su eventi accaduti quando ancora avevamo Napolitano come Presidente della Repubblica. E niente. 
Oggi voglio allietare questo martedì di disagio (vivo malissimo il passaggio d'età, abbiate pazienza) con la cronaca dell'incontro avvenuto niente meno che il 9 dicembre 2014 alla Libreria Todo Modo di Firenze, dove Laura Barile e Antonio Prete hanno presentato il volume che raccoglie le lettere tra Giacomo e Paolina Leopardi, uscito per nottetempo, dal titolo Il mondo non è bello se non veduto da lontano



venerdì 20 febbraio 2015

11. Christopher Isherwood, Un uomo solo

Quando ho letto la recensione di Fofi, lo dico in tutta onestà anche perché ieri il Mondo Cina ha festeggiato l'Anno della Capra, il buon Christopher Isherwood era per la sottoscritta un emerito sconosciuto. Mi interrogo spesso su queste mancanze, e le vivo pure un po' male. Certo, avrò letto da qualche parte il suo nome, ma non lo avevo mai incontrato nelle mie letture né tanto meno nei miei studi, cosa reputo a dir poco riprovevole. Così invece de La violetta del Prater dall'Immenso Goffredo recensita, ho voluto leggere quello che viene considerato il capolavoro di questo scrittore inglese, ovvero Un uomo solo, pubblicato da Adelphi. I miei spavaldi criceti nel cervello si sono allora messi in moto, e ho ricollegato il titolo al film di Tom Ford A single man, con quel gran pezzo di gnocco di Colin Firth, basato proprio sul romanzo di Isherwood. Film che ancora non ho visto, nonostante me lo fossi ripromessa più di un anno fa. Complimentoni. Dopo questo preambolo sullo stile mi pento e mi dolgo dei miei peccati, ne approfitto per conferire a questa recensione un tono più serio del solito, perché ho amato tantissimo Un uomo solo, e in maniera del tutto arbitraria mi sento di inserirlo nel filone dei romanzi dello stream of consciousness, che è il mio cavallo di battaglia. Rullo di tamburi, si comincia!

giovedì 12 febbraio 2015

Perché dobbiamo credere abbestia nel progetto di #ioleggoperché

Sono giorni un po' particolari, e il Magico Mondo di Bea si sta scontrando più del solito con l'Orrido Mondo Reale, ma ci stiamo lavorando. Ho iniziato ad abitare una nuova casa in una nuova città, e attendo trepidante Marzo per iniziare il Corso che mi ha portata qui a Roma. Qui nella Tana l'internet ancora non c'era, e la mia sopravvivenza da blogger è stata messa a duro rischio, ma ce l'abbiamo fatta. Sono stata connessa un po' a singhiozzo, questo sì, e l'umore un po' ballerino che mi fa compagnia ad ogni cambiamento ha contribuito a un po' di destabilizzazione generale, ma questi sono dettagli trascurabili. Non cincischiamo e passiamo al sodo! 
In realtà volevo farvi un quadro generale della mia situazione prima di parlarvi di #ioleggoperché, un Grande Progetto di Promozione alla Lettura lanciato il 9 febbraio da AIE, l'Associazione Italiana Editori. Perché quello che segue in realtà sarà un pippone allucinante infarcito di considerazioni esistenziali mica da poco, e quindi niente, io come al solito ho messo le mani avanti, poi non dite che non vi avevo avvisato!


mercoledì 4 febbraio 2015

10. William Trevor, Notizie dall'Irlanda

Mi rendo conto che all'inizio del Progetto, soprattutto, ho spesso cambiato i titoli proposti da Fofi a seconda del mio estro del momento e della disponibilità della biblioteca in cui lavoravo. Questo non vi sconvolge più di tanto, vero, vero? Ad esempio, in questo caso, l’Illuminato Goffredo ci proponeva, dello scrittore irlandese William Trevor, Leggendo Turgenev. All'inizio della suarecensione lo definiva però “Maestro del racconto”, e citava la sua raccolta Notizie dall'Irlanda. E allora, visto che ero ormai lanciatissima su quel fronte e che in biblio la raccolta era presente (su su in cima allo scaffale), ho inforcato la scala, sprezzante del pericolo, mi ci sono arrampicata e ho afferrato il polveroso volume edito da Guanda.


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