mercoledì 28 gennaio 2015

Cose belle, bellissime: la Biblioteca dell'Ipercoop!

Come ormai avrete capito, il disagio profondo è in me, e uno dei tasselli che lo costituiscono è il mio amore viscerale per l'Ipercoop di Montecatini. Ebbene sì. Quando il vecchio, piccolo, rassicurante e tanto anni Novanta Centro Commerciale di Via Biscolla è stato ampliato e rinnovato, il mio piccolo e debole cuoricino ci ha messo un bel po' di tempo per elaborare il lutto e il cambiamento, ma alla fine sono riuscita ad affezionarmici di nuovo. E a farlo diventare niente meno che uno dei miei (pochi, ahimè) luoghi del cuore della Valdinievole, meglio conosciuta come La Conca Natia o La Conca della Morte. Non ho mai avuto un bel rapporto con la Valle che mi ha dato i natali, le miei origini sono altre, qui non ho parenti e le genti sono un po' difficili da digerire, ma tutto sommato, alla fine, qui sto e qui sono sempre tornata. L'Ipercoop è un po' la vera piazza del grande paesone che è la Valdinievole: all'Ipercoop incontri sempre qualcuno che conosci, i vecchini sostano al barre, i perdigiorno fanno su e in giù per il lungo corridoio, c'è la fila alla posta, c'è il ferramenta, c'è il parrucchiere. In realtà ho sempre avuto un rapporto molto conflittuale con questo tipo di mondo, le luci al neon mi infastidiscono, stare ore senza vedere la luce del sole anche, i periodi di maggiore affluenza mi fanno venire l'ansia, ma c'è da dire che è abbestia comodo avere a disposizione tutto ciò che ti serve, e insomma vabbè, discorsi lunghi con cui non voglio tediarvi. Però ecco, se questa è la direzione che il mondo deve prendere, che sia almeno la più umana possibile. E da un po' di tempo avevo adocchiato una bella novità, ma non avevo ancora avuto modo di approfondirla, fino ad oggi pomeriggio. Dopo una soddisfacente spesa pro-trasloco, mi sono diretta trionfante verso... la biblioteca.




martedì 27 gennaio 2015

9. Amos Oz, Tra amici

Ci sono casi in cui queste mie ri-recensioni mi sembrano del tutto inutili e soprattutto ridondanti, perché la recensione del Saggissimo Goffredo è già di per sé un capolavoro dell'arte della narrazione, tanto risulta esplicativa, evocativa, efficace. Ormai però mi ci sono buttata, non mi tiro indietro, e vi beccate anche il mio pensiero su questa meravigliosa raccolta di racconti del pluripremiato scrittore israeliano. Ovviamente di Amos Oz non avevo letto alcuna opera; avrei potuto iniziare da qualche suo lavoro precedente, giusto per coglierlo negli anni migliori poiché scrive dagli anni Sessanta, ma la recensione di Tra amici mi aveva talmente colpito, e il fatto che ci fosse in biblioteca mi aveva talmente entusiasmato, che in tre giorni mi sono divorata i suoi racconti. E poi Fofi continua a scrivere, giusto un paio di settimane fa, che «Oz non è soltanto il miglior scrittore israeliano di oggi (Yehoshua si è infiacchito, Grossman non li ha mai raggiunti), è anche uno dei migliori in assoluto nel mondo». E allora bomba!

 

giovedì 22 gennaio 2015

#Piùlibri14 - Il Maggio dei Libri e Il Ruggito del Libraio

Mi rimane soltanto un post da dedicare a Più Libri Più Liberi 2014, la grande fiera del libro che si è tenuta a Roma dal 4 all’8 dicembre scorso. Sono un po’ fuori tempo massimo, lo so, ma che ci vogliamo fare J.

Ci tengo, però, a raccontarvi di due vere e proprie feste per il libro.  

I ritratti di Pietro Puccio
Il primissimo incontro cui ho partecipato il 4 dicembre è stato quello della presentazione del premio Il Maggio deiLibri a cura del Centro per il Libro e la Lettura, una grande festa in cui Romano Montroni (ve lo ricordate? Ne avevo parlato qui) e Oliviero Ponte di Pino hanno presentato e premiato le realtà che hanno partecipato alla grande iniziativa di promozione alla lettura.

lunedì 19 gennaio 2015

8. Peter Cameron, Un giorno questo dolore ti sarà utile

Ammetto di aver dubitato della recensione di Fofi dal titolo "Sedurre senza convincere", e di aver pensato vabbè, però insomma, magari questo scrive abbestia bene e magari a me riesce a sedurmi e pure a convincermi! L'opinione del Saggio Goffredo verteva tra l'altro su Coral Glynn, romanzo del 2012 dell'americano Peter Cameron, ma io ero rimasta troppo incuriosita dal suo precedente titolo, per l'appunto Un giorno questo dolore ti sarà utile, pubblicato nel 2007 da Adelphi. E allora dallo scaffale della biblioteca ho preso proprio quest'ultimo, e in week-end me lo sono letta. 
Ora. Parliamoci chiaro. Piacevole è stata piacevole come lettura, però ecco. Come lettura agile del sabato mattina sotto il piumone, coinvolgente ed intrigante, senza ombra di dubbio. E poi basta. Come Fofi sono rimasta sedotta senza restare però del tutto convinta, anche se credo vorrò leggere altri romanzi di Cameron, quando avrò voglia di una storia scritta bene, un po' più leggera del solito. 


sabato 17 gennaio 2015

La Notte Nazionale del Liceo Classico al Liceo Lorenzini di Pescia!


Ieri pomeriggio, camminando per le strade di Pescia, più o meno ridente comune toscano situato in provincia di Pistoia, si avvertiva qualcosa di diverso nell'aria. Non era solo l'elettricità di una pioggia che fortunatamente non è caduta, ma l'adrenalina per un evento del tutto fuori dal comune. Il Liceo Carlo Lorenzini, infatti, avrebbe ospitato La Notte Nazionale del Liceo Classico, in concomitanza con altri 100 licei di tutta Italia. Trovandomi nella mia Conca Natia ovviamente non potevo mancare ad un evento di tale portata, ed insieme alla Compagna Silvia abbiamo varcato dopo tanti (tanti) anni la soglia di quell'edificio che ha fatto da teatro ad alcune delle tappe fondamentali della nostra esistenza. Tantantan. 

mercoledì 14 gennaio 2015

#Piùlibri14 - 5 dicembre: Percorsi letterari tra Europa e America Latina e Omaggio a Julio Ramón Ribeyro

Come credo si sia notato anche dalla lista dei libri letti nel 2014, negli ultimi mesi mi sono molto appassionata alla Letteratura del Sud America. In realtà è praticamente da sempre che sento il richiamo del continente sudamericano. Un percorso iniziato da bambina con la curiosità verso Maya, Incas ed Atzechi e con le mie interminabili ricerche sulla Foresta Pluviale. Conoscevo nel dettaglio tutti gli strati della vegetazione amazzonica, e ho iniziato a soffrire prestissimo per la deforestazione (un'infanzia difficile, la mia). Nel periodo "ardore adolescenziale" ho ovviamente cavalcato l'onda di Che Guevara ed Intillimani, Salvador Allende, Le vene aperte dell'America Latina, il Subcomandante Marcos. Sono passata poi ad una voglia sempre più grande di approfondire la colonizzazione europea (grande avvenimento della mia piccola vita "intellettuale" la lettura de La conquista dell’America di Tvetan Todorov), fino ad arrivare finalmente alla Letteratura, prima con Sepúlveda, poi Márquez, poi con Isabel Allende, da qualche anno con Cortázar (grazie a Lisa che mi ha regalato Rayuela) e il Rulfo di Pedro Paramo (grazie a Stefano Brugnolo). 




lunedì 12 gennaio 2015

7. Felisberto Hernández, Nessuno accendeva le lampade

Goffredo Fofi, nella sua recensione, invita a leggere la nuova edizione di "un gioiello della letteratura fantastica", che laNuovafrontiera ha meritatamente ripubblicato nel 2012, nella traduzione di Francesca Lazzarato. Io invece ho letto i racconti di Hernández nella ormai introvabile edizione Einaudi del 1974, custodita chissà per quali motivi nella biblioteca dove ho lavorato. Insieme alla raccolta di Nessuno accendeva le lampade, l'edizione Einaudi contiene anche il racconto Le Ortensie e altri scritti, che laNuovafrontiera ha pubblicato in un altro volume uscito nel 2014. Il merito della casa editrice romana è immenso, perché ha riportato in vita una serie di storie strane che si ergono senza dubbio a capolavori della letteratura mondiale


sabato 10 gennaio 2015

Sandro Settimj, Per quanto mi riguarda sono sempre innamorato

Quando ho ricevuto la proposta di leggere Per quanto mi riguarda sono sempre innamorato, romanzo d'esordio di Sandro Settimj, mi sono un po' spaventata. Inorgoglita e spaventata, perché edito da Mondadori, perché avrebbe dichiaratamente parlato d'amore e perché la copertina stilizzata mi incuteva un po' di terrore. Però la proposta era arrivata da Fiammetta Biancatelli, una delle tre fondatrici di Walkabout literary agency, conosciuta allo stand di Del Vecchio al Pisa Book Festival. Fiammetta Biancatelli è stata una delle pioniere dell'avventura nottetempo, e poi per anni ufficio stampa di Newton Compton, ed è una donna che con un solo sguardo emana solidità e conoscenza. E allora mi sono fidata, mi sono fatta spedire il libro, l'ho fatto leggere a Madre, Madre ne è rimasta entusiasta, e finalmente l'ho letto pure io. In un attimo. E adesso ve lo racconto, perché porca miseria questo romanzo è ganzo abbestia!

martedì 6 gennaio 2015

Di libri e antibiotici, biscotti e avventure, tristezze e speranze. Buon 2015!

Ok. Ce la posso fare. Avete ragione tutti. Sono una persona orribile. Credetemi, mi sembrano passati tre giorni, non tre settimane (e più) dall'ultima volta che ho scritto. Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il momento della genuflessione sui ceci, però era Natale, e io a Natale faccio i biscotti


Poi era Capodanno, e io a Capodanno cucino pesce per quindici anche se siamo sempre in due. Poi ora ho due tonsille che paiono due caverne trapanate dal disagio. E così. Sono allettata per la terza meravigliosa giornata di sole di fila, le cose da fare si accumulano sempre più e già la nostalgia preventiva da fine vacanze mi attanaglia. E così ne approfitto per fare un po' di punti della situazione, liste di cose fatte, cose da fare, bilanci vari, buoni propositi, messaggi alla me stessa di giugno 2015 (sì Giulia lo faccio ancora, non c'è scampo), spolverare qualche cornice, spostare le scatole, mettere via biglietti sbiaditi, dare gli ultimi sguardi alle decorazioni di Natale, provare a ripensare a tutto quello che ho mangiato e fare una stima molto approssimativa del numero dei biscotti che ho sfornato (quest'anno pure vegan e per cani, ragazzi). 

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