sabato 27 settembre 2014

William Faulkner e l'Autunno: storia di due grandi amori.

Il 25 settembre sarebbe stato il compleanno di William Faulkner. Mi è sempre sembrato strano ricordare la nascita degli scrittori ormai defunti, non lo so, mi sembrerebbe più logico ricordare il giorno in cui hanno vinto un premio, hanno pubblicato il loro capolavoro, tutt'al più il giorno in cui sono morti. Mi fa un po' strano pensare che l'altro giorno Faulkner avrebbe compiuto 117 anni, insomma, è morto nel 1962, perdincibacco! Comunque. Ho deciso di prendere spunto da tale improbabile ricorrenza per manifestare al mondo tutto l'amore che provo suoi nei confronti.

Ho conosciuto Faulkner a 21 anni, durante il mio Erasmus nella capitale irlandese. Con Dublino ho avuto un rapporto di amore-odio (con tendenze decisamente più marcate verso l'odio), ma ne sono uscita temprata e con un nuovo amore. Ho seguito un corso di Letteratura Americana sul modernismo, tenuto da una delle poche professoresse che non sembravano cocainomani convinte. La tendenza sbarbina dell'University College of Dublin prevedeva dei gruppi di alcolisti anonimi in cui studenti sprovveduti si dovevano confrontare sugli argomenti del corso. Uno di questi era proprio The Sound and the Fury di Faulkner (L'urlo e il furore, 1929). Io, stolta, mi ci sono buttata a capofitto, fondamentalmente perché non ci capivo una mazza. Acquistato il libro in inglese, ho dovuto ricominciare a leggerlo tre volte prima di orientarmi un minimo, con l'aiuto dell'edizione italiana, fattami spedire apposta dalla Terra Patria. Poi però, è scattato qualcosa, e me ne sono follemente innamorata, tanto che l'ho scelto come argomento del paper di fine corso. Non paga, poi, ho deciso che sarebbe stato l'argomento della tesi triennale. Ancora insoddisfatta, mi ci sono ributtata per la tesi magistrale. Insomma, un trip allo stato puro.


«My own experience has been that the tools I need for my trade are paper, tobacco, food, and a little whiskey». William Faulkner.

Perché Faulkner è così: oltre ad essere stato un personaggio assurdo, con i suoi romanzi ti cattura in un mondo totalmente altro, ti destabilizza con il suo stream of consciousness, ti risucchia in una spirale di infinito disagio. La sua produzione letteraria è varia ed eterogenea, ha scritto tantissimo. Ma è nel suo capolavoro che secondo me racchiude l'essenza del suo essere scrittore. Gente, L'urlo e il furore è una figata pazzesca!!! Così come lo è As I Lay Dying (Mentre morivo, 1930), dove ritroviamo la tecnica del flusso di coscienza e un disagio altrettanto profondo. 

La sezione Faulkner della mia libreria
Tutto questo per dire che per me tali romanzi rappresentano un termine di paragone e confronto per tutto ciò leggo. Mi sono messa l'anima in pace e ho capito che l'America più sfigata e periferica, le famiglie in rovina, i personaggi emotivamente disturbati e quelli rinnegati dalla società, l'anacronismo dilagante e una scrittura evocativa e labirintica rappresentano il mio ideale supremo di Letteratura (risate anni '80 in sottofondo).

Se non avete ancora capito quanto ci sono sotto, vi basti sapere che l'anno scorso ho fatto il Coast to Coast degli Stati Uniti, e ho corrotto il mio ragazzo affinché ci rientrasse il pellegrinaggio a Rowan Oak, la casa di Faulkner nella minuscola e ridente Oxford, Mississippi. 

Rowan Oak
Bea nel salotto di Faulkner - l'estasi suprema

In perfetto stile fan degli One Direction ho dato spettacolo con urletti e gridolini, mi sono fatta foto ovunque e ho impiegato il doppio del tempo che occorreva per la visita, leggendo, guardando, studiando tutto. Per inciso la casa è tenuta davvero bene, ci sono un sacco di bacheche con esposti oggetti, ritagli di giornale, lettere, copie originali dei libri; gli arredi sono perfettamente conservati e ti aspetteresti che da un momento all'altro spunti il buon vecchio William con un cicchino in mano. 

In più le persone che vi lavorano sono ricercatori universitari che lo fanno per puro ammòre, e a me che ero particolarmente su di giri hanno mostrato anche le copie dei carteggi tra Faulkner e Mondadori (in italiano!), gioia tripudio e gaudio.



Ora che avete capito il mio livello di fanatismo, possiamo passare alla seconda cosa bella di cui volevo parlare in questo post, ma siccome ho già scritto troppo vi risparmio il pippone allucinante, e dico soltanto che è Autunno e io sono felice. Ieri è stata la prima giornata in cui ho respirato quell'aria che aspetto tutto l'anno, in cui il fresco della mattina ti carica e ti fa assaporare il cambiamento, in cui il sole ti scalda con fare amichevole, in cui le foglie cominciano a cambiare colore, in cui io mi sento in pace col mondo. E allora per celebrare la giornata ho dato il via alla produzione di biscotti, un po' in anticipo sulla normale pianificazione annuale, ma avevo troppa voglia di mettere le mani in pasta e sancire l'arrivo dei mesi felici.


Composizione e foto di Barbara Tomasi (la mia sorella super figa)

Questo post è dedicato a Carlotta, perché qui anche lei festeggia l'arrivo dell'autunno, uno dei tanti amori che abbiamo in comune. Con la consapevolezza che questo, in particolare, sarà all'insegna del DAJE.

Che il foliage e il disagio faulkneriano siano con voi!

B.

10 commenti:

  1. Grandissima ignorante a rapporto! È un ottimo spunto per leggere qualcosa fuori dai miei schemi... Non avevo mai sentito parlare di questo Faulkner, ma potrebbe intripparmi, pensi che vale la pena anche la versione italiana o devo buttarmi sull'inglese?
    Alla fine il disagio dublinese ti ha fatto scoprire una bella passione. Il sano fangirlismo/nerdismo in tutti i suoi campi fa sempre bene.
    Io ODIO l'estate quindi l'arrivo dell 'odore dell'aria autunnale e i suoi colori mi mettono in uno stato di gioia. Poi viene voglia di riaccendere il forno dopo mesi di stop forzato dal caldo. Arriva il fresco e si comincia con i dolci homemade! Fantastico!
    Un grandissimo DAJE che serve sempre.
    Sara

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    1. Sara! Dunque dunque... la domanda che mi fai è assai difficile: non sono una fan della lettura coercitiva in lingua originale, perché se io non so il francese è giusto che mi legga chicchessia in traduzione. Certo è che se si ha la possibilità ben venga, ma non credo che sia un delitto fare altrimenti. Dopo questa premessa arzigogolata, però, devo ammettere che Faulkner anche se intricato merita di essere letto in inglese... perché la sensazione di disagio è potenziata ancor di più!
      Dopo la pubblicazione di questo post si sono succeduti due giorni di 30 e passa gradi, non vorrei aver portato sfiga... argh! Grazie per il DAJE, sempre in prima linea! A prestissimo, B.

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  2. Grazie, dolce amica mia. AUTUNNO e DAJE son proprio due belle parole e insieme suonano bene. Questo post è semplicemente adorabile, proprio come te. Attendo il prossimo. <3

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  3. Mmmh, quei biscotti mi danno l’impressione che se li gusti ti fanno proprio morire, quindi si intonano perfettamente con il titolo del romanzo… (peraltro stupendo, ho già in programma di recensirlo). Mi fa molto piacere conoscerti Beatrice, come vedi sono venuta subito a leggerti, ricambio molto volentieri la visita che hai fatto di recente nel mio blog, del resto è difficile trovare fan sfegatate di Faulkner, mentre ne trovi purtroppo una marea per autori (non facciamo nomi) di cui non userei i libri neppure per pareggiare le gambe di un tavolo. Beh, da come scrivi mi sembri anche mooolto simpatica oltre che colta (beata te che riesci a leggere anche in inglese!), quindi tornerò di certo a trovarti in questo accogliente angolino… ;-))

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    1. Alessandra, piacere mio! Grazie mille per essere venuta a trovarmi, son sempre all'inizio e mi devo ancora raccapezzare un po'... in effetti sì, questi incontri sono una rarità, e concordo in pieno sulla fauna da te descritta! ...mi hai fatta pure diventare rossa, ma ti assicuro che colta non è il primo aggettivo che mi viene in mente per descrivermi :D :D. Non vedo l'ora di leggere la tua recensione su Mentre morivo! A presto, B.

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  4. Invece sì, la Bea è colta e amorosa, sottoscrivo.

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  5. Caspita, che bella collezione!
    Io aspetto ancora di leggere L'urlo e il furore...

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    1. Poi dimmi che cosa ne pensi... Superfluo dire che te lo consiglio tantissimo!

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