sabato 14 maggio 2016

Giorgia Antonelli racconta la sua LiberAria

Vi avevo accennato che i racconti del Book Pride non erano finiti. Nel Magico Mondo di Bea questo post sarebbe dovuto uscire giorni e giorni fa, e avrebbe dovuto essere corredato dalla recensione del libro che ho gentilmente ricevuto in omaggio. Nell'Orrido Mondo Reale continuo a chiedermi come facciano le blogger serie a leggere ottocento miliardi di libri e scrivere altrettanti post. Io bimbi al momento non ce la posso fare, ve lo dico col cuore in mano, mi garba un monte tenere il blog leggere e scrivere, ma a livello di tempistica lascio molto a desiderare. Amatemi lo stesso.

Detto questo, vi posso almeno finalmente parlare di LiberAria, una realtà editoriale che vi stupirà e non poco. Così se in questi giorni siete al Salone del Libro (dove io me ne sto andando or ora), avrete un altro stand da visitare abbestia! Vi confesso una cosa: l'anno scorso, non mi ricordo in che periodo perché diciamo è tutto un po' confuso, avevo stalkerato questa casa editrice, e scoperto che la ragazza che l'ha fondata, Giorgia Antonelli, aveva frequentato i corsi minimum fax che ho seguito anch'io! Mi ero parecchio incuriosita, poi sono diventata Tristezza di Inside Out e fine dello stalking. Al Book Pride non me la sono fatta scappare, ho conosciuto Giorgia dal vivo a Libri Verso davanti a un buon bicchiere di vino, e il giorno dopo, a un orario improbabile e insieme a un goloso pezzo di torta, l'ho finalmente intervistata. 
Ecco cosa mi ha raccontato!

Giorgia ha sempre avuto un amore viscerale per i libri: "per me i libri sono sempre stati sinonimo di vita". Per questo il suo percorso di vita e di studi ha sempre seguito la strada che la portasse a stare a contatto con gli adorati volumi: i libri sarebbero dovuti diventare il suo lavoro!, con il presupposto che un lavoro solo se fatto con passione si fa bene (e io sono ovviamente molto d'accordo). La nostra eroina aveva finito il dottorato, e ha trovato in un bando della Regione Puglia (Principi Attivi Start Up) l'occasione per cominciare a concretizzare il suo sogno. La sua idea è stata immediatamente quella di creare una casa editrice, ma di farla prevalentemente on-line, con varie innovazioni sui temi del diritto d'autore e del copy-left. Dopo un anno assurdo il progetto si deve concludere, un anno amatoriale, certo, ma a lei piaceva, non riusciva a farne a meno. Così, prima di chiudere i battenti, ha ben pensato di andare a sbirciare come si fa l'editoria; così ha partecipato ai corsi di minimum fax (adesso Scuola del Libro). A quel punto, e la capisco davvero ma davvero bene, si è in realtà sempre più gasata e ha detto "vabbè, io la apro questa casa editrice!" Ha mantenuto il nome (LiberAria) perché le sembrava di buon auspicio (e lì vedi la Bea cascare dal pero: ah oddio perché cioè tipo l'aria corrisponde all'etere perché era tutto on-line... grazie a tutti). Insomma Giorgia è una coi piedi ben piantati per terra, consapevole delle difficoltà della crisi del disagio, ma anche con la testa per aria, altrettanto consapevole che se hai una passione non la puoi fermare. A quel punto era necessario riprendere la credibilità di LiberAria, come in una sorta di romanzo di formazione (love), con l'aiuto di tanti co-protagonisti: Alessandra, vecchia amica vecchia socia; Mattia, che si occupava della collana di straniera; Caterina, l'ufficio stampa. Adesso tutti loro non ci sono più dal momento che lavoravano a distanza, e Giorgia aveva bisogno di gente lì, laggiù, fisicamente in Puglia!


Da novembre 2011, data di fondazione della casa editrice, la prima uscita c'è stata a maggio 2013. All'inizio le collane erano tre, ora sono quattro, presto diventeranno cinque:
5) C'era due volte, un chiaro omaggio a Gianni Rodari. Sarà una collana rivolta ai ragazzi, ma anche agli adulti. Giorgia è sempre stata un'amante di quegli scrittori che hanno messo al servizio della letteratura la meraviglia e la fantasia. 
4) Penne, le penne con cui scrivere, e le penne del pavone. Giorgia ha sentito quest'estate, per la prima volta, il verso del pavone, che è "una cosa agghiacciante!". Il pavone è infatti animale sacro del Montenegro, dove si trovava in vacanza; ed è un animale presente in Carver, in Cattedrale, e in Flannery O'Connor. Penne sarà la collana più sperimentale, con ad esempio i racconti di Alessandro Raveggi, e i romanzi di due donne esordienti. 
3) Filias Fog è la collana di narrativa straniera, e contiene fra gli altri  uno scrittore della longlist del Menbooker Prize. 
2) Metronomi, si occupano di saggistica contemporanea misurando "il ritmo della vita quotidiana". XL contemporanea intercetta le dipendenze/passioni delle genti, mentre tra poco vedrà la vita XL Saggi, meno pop, con dei saggi su Giovanni Pascoli. L'idea è nata grazie a un convegno a Tor Vergata, i cui interventi sono diventati brevi saggi, ciascuno su un aspetto di Pascoli, che viene riabilitato come poeta e prosatore eccezionale.

1) Meduse, narrativa italiana (di cui vorrò leggere tantissimo L'età definitiva di Giuseppe Schillaci, tra gli altri!).    
Una prossima uscita a cui Giorgia tiene moltissimo è Il Matrimonio di Chani Kaufman di Eve Harris, la cui introduzione è nientemeno che di Nadia Terranova (cuori!), un romanzo corale che racconta della comunità ortodossa di Londra. Già mi piace, io lo so.


Ed è appena uscito La Squola di Marilù Oliva, e io domani andrò a sentirne la presentazione al SalTo, evviva! 
Molto bene. Io intanto continuo il mio viaggio verso Torino, non vedo l'ora di riabbracciare Giorgia e soprattutto di potervi raccontare Il rifugio della puttane di Katy Darby, perché mi sta garbando assai!

Ci si sente presto bimbi :D!
B. 



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