sabato 29 novembre 2014

In giro per Pisa: i migliori luoghi dove andare in cerca di libri.

Giovedì 27 novembre è apparso su La Repubblica Firenze un interessante articolo di Fulvio Paloscia, che si è interrogato sulle nuove aperture di librerie nel capoluogo toscano. "Diversificarsi nei contenuti e nell'ubicazione è la password per il tempo che verrà, ed è valido sia per le librerie di catena che per quelle indipendenti". Proprio quel giorno avevo deciso di farmi un giretto nell'adorata Pisa, in occasione di un attesissimo incontro di cui vi parlerò presto... Ho colto la palla al balzo, mi sono sbafata un meraviglioso panino de Il Crudo, accompagnato da un bicchiere di vino bianco ghiacciato (per festeggiare delle belle novità che tra un pochino potrete vedere...), e poi me ne sono andata bella bella a zonzo per le vie pisane, con l'obiettivo di raccontare I migliori luoghi di Pisa dove andare in cerca di (bei) libri.

Andando verso Corso Italia, ©TheBuzzingPage


La prima tappa del mio piccolo tour è una "libreria stregata": così viene definita La Fogola di Corso Italia nel volume edito da Marcos y Marcos La voce dei libri (ricordate? Qui c'è il racconto della sua presentazione in occasione del Pisa Book Festival). La Fogola, o 39 metri quadri di libri e passione. Il progetto di Monica Bellomini nasce nel 1992, quando rileva la libreria dove lavorava come dipendente da ben vent'anni. Si era sempre limitata a seguire le linee guida del "libraio venditore di salumi", e non appena si è presentata l'occasione, sfidando le librerie di catena che stavano nascendo proprio in quel periodo attorno a lei, e credendo fortemente in un progetto che mettesse la condivisione e lo scambio al centro di tutto, ha preso in mano la situazione e in poco tempo è diventata la libraia più amata di Pisa: "ho pensato di puntare tutto sul servizio, sui consigli di lettura, sulla professionalità e sull'onestà", racconta Monica ne La voce dei libri. Perché quando entri alla Fogola ti sembra di entrare in casa di un amico, una casa dove la porta è sempre aperta e dove è sempre in corso una festa. Oltre a Monica ci sono le sue due figlie, Debora e Simona Genovesi, e da qualche tempo si è unita al trio Irene Sanna, andando così a formare un quartetto tutto al femminile, libraie esperte e devote al mestiere che hanno deciso di intraprendere.


Entro in libreria (come ovviamente già mi era capitato di fare), ed il clima è davvero bellissimo. I libri sono stipati su scaffali sovrapposti, sui banchi, sugli espositori: sono ovunque. Un caos ordinato però, perché è semplicissimo trovare ciò che stai cercando. E se proprio ti senti perso, la soluzione migliore è chiedere un consiglio alle libraie. Il loro punto di forza è proprio il contatto con il cliente, che diventa immediatamente un amico con cui condividere opinioni sulla lettura. Nella mia incursione trovo Simona ed Irene, che sono indaffaratissime nello stare dietro alle compere natalizie: fino a domani 30 novembre infatti c'è un bello sconto del 25% su alcuni titoli scelti personalmente dalle libraie (io chiaramente ne ho approfittato, buahah!). Allo stesso tempo però riescono (con una calma che invidio) a gestire contemporaneamente mille cose diverse, e noto che si ricordano tutto e tutti. La Fogola è una buzzing libreria, sempre piena di cose belle, persone interessate e curiose, titoli scelti con cura e che non si perita di soddisfare e i lettori più ricercati, e quelli più generalisti. Ce n'è davvero per tutti, in questo minuscolo spazio!

Tutta felice e contenta mi avvio sotto una leggera pioggerellina verso Ponte di Mezzo: torno al di là dell'Arno, perché voglio finalmente andare in una libreria che conosco solamente dai racconti della mia amica Corinna, che ha avuto occasione di collaborare con loro. Sto parlando de L'Orsa Minore Libri & Mappe, che si trova vicino al Teatro Verdi, in via Coccapani. Entro e rimango semplicemente a bocca aperta, e l'unica cosa che riesco a pensare è: "ma perché non ci ero ancora mai stata?!? ©Dannescion!"


Il libraio Nicolò Gaudino mi accoglie felice, accetta volentieri una chiacchierata e mi fa accomodare. Io non riesco a smettere di sorridere, e lo prego di raccontarmi com'è nata l'idea di aprire questo luogo meraviglioso. L'Orsa Minore è una libreria di viaggio, una sorta di rarità nel mondo italico. Nicolò è un pisano archeologo preistorico, che si trovava in Irlanda dove stava lavorando a degli scavi quando è stato richiamato per l'ultima ondata della leva obbligatoria. Pisa era diventata così la causa dei suoi mali, ma piano piano ha cominciato a re-innamorarsi della sua città, anche e soprattutto per la sua esperienza di insegnante di scherma. E poi ha comprato una moto spettacolare ed ha cominciato a viaggiare. Da sempre appassionato di letteratura di viaggio, ha svolto una sorta di tirocinio a La Mongolfiera, storica libreria di viaggio in Via San Francesco che ha chiuso i battenti nel 2012 (io ho abitato a due passi da lì e ci andavo spesso, poi ho lasciato Pisa e poi ci sono tornata, ed un giorno sono passata lì davanti e non c'era più e ho pianto tantissimo. Per la rubrica "Le tristi storie di Bea"). E allora Nicolò si è detto che forse era giunto il momento di cominciare a buttare le basi per mettere su qualcosa, perché l'80% dei libri che stavano alla Mongolfiera lui li avrebbe acquistati per sé. Dalla sua esperienza irlandese ha tratto lo spunto delle librerie tematiche. Nel resto del mondo il concetto di libreria è molto diverso da quello italiano, che per lui assomigliano sempre più a delle farmacie: sai che entri in luogo dove stai per prendere qualcosa che ti farà stare meglio, ma non vedi l'ora di andartene via. Invece secondo Nicolò vi è la necessità di uno spazio in cui soffermarsi: un bel divano su cui poterti rilassare e scegliere con calma il libro da compare. Uno spazio insomma dove poter entrare davvero in contatto con i libri. E così, alla fine di un giro in moto nel marzo del 2011, si ritrovò a Bocca d'Arno, e decise di dare vita al suo progetto. L'Orsa Minore ha aperto a dicembre di quell'anno, ed è quindi prossima a festeggiare i suoi primi tre anni d'attività. Gli chiedo allora di tirare qualche somma: le librerie hanno un periodo di incubazione piuttosto lungo, mi dice, e in una città piccola come Pisa questo periodo dura ancora di più. Nicolò pensa che Pisa sia piuttosto scettica di fronte a un certo tipo di novità, e il rischio è l'appiattimento di ottime idee culturali. L'italiano medio è solito ragionare a compartimenti stagni, le idee buone ci sono, oggettivamente quello che manca sono le basi: la famiglia, la scuola, lo stato, una certa idea di cultura. In questo scambio di esperienze all'estero non posso fare a meno di pensare alla mia Copenhagen, e quasi mi scende la lacrimuccia. Devo confessare a Nicolò che io non ho amato Dublino, ed in effetti anche lui mi dice che l'ha trovata molto cambiata rispetto agli anni Novanta, quando si è ritrovato a vivere nella sua città del cuore. 


Tornando a bomba sui libri, la disaffezione nei loro confronti va ricercata nel modo in cui il concetto di libro viene trasmesso. La cosa più brutta che gli è capitata all'Orsa Minore, mi racconta, è il genitore che al bambino impone il veto de "i libri non si toccano". Un comando del genere farà pensare al libro come a qualcosa di negativo. Anche l'imposizione scolastica di leggere certi romanzi nel modo e nel momento sbagliato non aiuta certo ad innamorarsi della lettura (e io questo lo penso da sempre). Riflettiamo sul fatto che in Italia si vada avanti ad eccezioni: Il professore che ti fa amare i libri, I genitori che leggono, La libreria di fiducia... mi viene in mente la domanda che avevo posto a Marco Zapparoli di Marcos y Marcos sulla speranza, in effetti, di riuscire a prendere una direzione comune per la promozione della lettura. Anche Nicolò mi conferma la necessità di fare rete: il suo sogno sarebbe quello di una sorta di Strada dei Mestieri, una via in cui si raccolgono tutte le librerie, le cui la diversità andrebbero a costituirne la grande ricchezza. E pensare che invece nelle città le librerie non sono nemmeno indicate nella segnaletica stradale... 
Il tempo con Nicolò è davvero volato. Mi sembra incredibile che librai così esistano davvero, ma basta andare a fare due passi, mettere il naso fuori per scovare tali meraviglie. Vi ricordo che l'Orsa Minore organizza un sacco di eventi fighi (dove c'è anche cibo), ma anche reading e presentazioni. E poi ci sono i mappamondi e le bussole. E le mappe. Tante mappe. E io non vedo l'ora di tornarci e metterci le tende. Ecco! 

Felice come non mai, mi accorgo che è ora di merenda. E proprio dietro l'angolo c'è uno dei Miei Luoghi del Cuore, signore e signori, Il SottoBosco Libri&Cafè! Questa fantastica libreria e caffetteria in Piazza San Paolo all'Orto me la sono ritrovata aperta nel momento di depressione post Copenhagen. Orfana del Paludan's Book e Cafe pensavo che onestamente la mia vita fosse giunta ad un punto di non ritorno, e invece... invece a dicembre del 2010, mentre io scendevo l'Europa innevata, Cristiana & Company stavano aprendo quello che sarebbe diventato il luogo d'elezione per pranzetti, tè, aperitivi e pure per il dopocena. Perché al SottoBosco puoi fare tutto. Il SottoBosco ti vuole bene. Ha tipo ottanta miliardi di tè, ha i tomini con la pancetta, le insalatone componibili (Eli...!), ottimi vini, e scaffali pieni di libri da sfogliare e da acquistare. Vi giuro che sto sorridendo come una scema solo a pensarci... perché mi stanno tornando in mente alcuni dei momenti più belli della Specialistica passati seduta ai loro tavolini artistici: riunioni di LEP e del neonato trio di Jack, chiacchiere fitte fitte, organizzazione di esami, complotti, cibo cibo cibo! Addirittura io e la mia amica Giulia, compagna di Tesi&Disagio, abbiamo festeggiato qui la fine delle nostre pene... Ok scusate ora la finisco di propinarvi i miei ricordi diabetici!


Al SottoBosco potrete trovare un sacco di libri Einaudi, la casa editrice che privilegiano per gusto personale, ma ci sono anche gli amici di minimumfax e de LaNuovaFrontiera. Inoltre, un intero scaffale dedicato ai libri in consultazione e al bookcrossing. Cosa volete di più? (ci sono anche i giochi da tavolo! E ci fanno dei concerti tanto carini! Ed espongo le opere pittoriche di svariati artisti! E ci sono le macchine da scrivere! E il bagno è pulito! Ok, basta davvero).           

Si è fatta l'ora: è il momento di incontrarmi con Erika in piazza Garibaldi, abbracciarci fortissimo e camminare insieme verso la Libreria Tra le Righe. In via Corsica, a due passi dalla suggestiva Piazza dei Cavalieri, sorge dal 1997 una delle librerie con più carattere di tutta Pisa. L'appassionato librario che la porta avanti dal 2011 è Leonardo Giovachini, e lo fa con rigore, passione ed impegno. Proprio l'impegno politico/sociale è uno dei tratti caratterizzanti di Tra le Righe, sempre in prima fila, mai preoccupata di prendere posizione (come in questo caso), e che fa di questa caratteristica il suo punto di forza. Una clientela affezionata bazzica tra i suoi scaffali, studenti e professori, pisani di ogni tipo. Chi viene qui sa di poter trovare saggistica di qualità, testi storici, filosofici, e il meglio della narrativa delle piccole e medie case editrici, selezionate con cura da Leonardo, senza trascurare nemmeno qualche best-seller (ma sempre di qualità). Mi ricordo ancora la prima volta che ci sono entrata, una matricola spaurita ed affascinata dalla proposta che variava dai grandi classici, disposti con cura ed ordine, agli ultimi saggi di attualità. Ci ho sempre trovato tutto quello che cercavo, con grande stupore e meraviglia, e se qualcosa non c'era Leonardo mi ha sempre aiutata a trovare un'alternativa valida. Ammetto di aver passato ore intere tra una lezione e l'altra a spulciare tra gli scaffali, annotandomi i libri da comprare, trascorrendo insomma del tempo di qualità, perché se un libro è finito a Tra le Righe, allora merita di essere letto, su questo non ho assolutamente dubbi. 


Ma perché io ci sono andata nel tardo pomeriggio di giovedì 27 novembre? Tantantan... lo scoprirete nel prossimo post!

Intanto vi lascio con un consiglio spassionato: fatevi e fate del bene, e andate a comprare i regali di Natale in queste librerie

B. 
          

2 commenti:

  1. Post interessante. Spesso si fa per ripiegare per le solite catene quando, invece, è giusto premiare la passione e l'interesse dei libri, non dei soldi. Condividerò il post su Facebook e Twitter.

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