sabato 10 gennaio 2015

Sandro Settimj, Per quanto mi riguarda sono sempre innamorato

Quando ho ricevuto la proposta di leggere Per quanto mi riguarda sono sempre innamorato, romanzo d'esordio di Sandro Settimj, mi sono un po' spaventata. Inorgoglita e spaventata, perché edito da Mondadori, perché avrebbe dichiaratamente parlato d'amore e perché la copertina stilizzata mi incuteva un po' di terrore. Però la proposta era arrivata da Fiammetta Biancatelli, una delle tre fondatrici di Walkabout literary agency, conosciuta allo stand di Del Vecchio al Pisa Book Festival. Fiammetta Biancatelli è stata una delle pioniere dell'avventura nottetempo, e poi per anni ufficio stampa di Newton Compton, ed è una donna che con un solo sguardo emana solidità e conoscenza. E allora mi sono fidata, mi sono fatta spedire il libro, l'ho fatto leggere a Madre, Madre ne è rimasta entusiasta, e finalmente l'ho letto pure io. In un attimo. E adesso ve lo racconto, perché porca miseria questo romanzo è ganzo abbestia!

Tutte le mie paure si sono dissolte dopo le prime tre pagine, e ho divorato capitolo dopo capitolo la storia (le storie) di Ugo, il protagonista di questo moderno romanzo di formazione (uso il corsivo perché il nazismo accademico che mi porto dietro mi imporrebbe disquisizioni acrobatiche su tale definizione, che però richiederebbero tempo ed illuminata saggezza che in questo primo pomeriggio di gennaio proprio non sento mie). Dicevamo. Nel 2014 ho avuto modo di leggere parecchie cose brutte. Il Progetto di Lettura è anche un po' un salto nel vuoto, perché nonostante la guida del Buon Fofi, qualcosa può anche non andare come sperato. Soprattutto la narrativa italiana ha avuto modo di farmi provare sentimenti di cieca rabbia e bieco disprezzo, quindi devo ammettere che quando apro il libro di un autore italiano contemporaneo lo faccio sempre con algido distacco e malcelato spavento. La penna di Sandro Settimj è riuscita a conquistarmi in un attimo, e poi sempre più, e poi ancora, portandomi a pagina 259 senza mai aver provato il tanto temuto fastidio provocato dall'autore che pensa di saper scrivere e invece no. 

Ugo è un uomo italiano. Italiano ma tanto. E questo mi piace. Siamo in Italia, ma non vengono spiattellati né nomi di marche, né di personaggi più o meno famosi, né fatti di cronaca, né topografie morbose di città. E credetemi, si capiscono molte cose anche senza il facile aiuto di riferimenti scontati. Ugo è un uomo italiano che vive un disagio sentimentale molto forte, e sulla soglia dei quarant'anni decide di affrontare i suoi problemi andando da uno psicoterapeuta, o psicologo, o psichiatra, o dottore della mente tutto fare, non l'ha capito bene nemmeno lui. Fatto sta che dopo il primo incontro, il nostro protagonista capisce di non essere molto bravo ad esprimersi verbalmente, e così la sua terapia verrà portata avanti con la parola scritta. E qui mi fermo, perché come ben sanno i lettori di The buzzing page, sono un'amante del romanzo sotto forma di racconti, e qui siamo pienamente in tema. Dunque si parte bene. Il romanzo è costituito infatti dai vari racconti che Ugo scrive per il suo psic, e che narrano le sue gesta (più o meno) amorose. E vi assicuro che alcuni di questi, soprattutto quelli nella parte iniziale del libro, fanno piegare in due dalle risate. Se siete persone che come me non riescono a contenere qualsivoglia esternazione, vi consiglio di non leggere il romanzo di Settimj in pubblico, perché potreste incappare in grandi figure di merda, come è successo appunto alla sottoscritta su un Frecciarossa Roma-Firenze, dove credo un'avvocatessa ha continuato a guardarmi storta per un'ora mentre io mi sbellicavo letteralmente dalle risate. Perché l'ironia di Settimj è esattamente quella che adoro, tagliente, vera, dissacrante, fuori luogo, il sarcasmo come arma per sopravvivere alle situazioni più scomode. Capitoli come Lezioni di sesso, La ragazza che pensava poesie, La sposa maldiviana sono state vere e proprie esplosioni di risate, di "ommioddio non ce la posso fare", di "voglio stringere la mano all'uomo che ha partorito tali genialità". 


La risata è una costante di Per quanto mi riguarda sono sempre innamorato, ma di certo non siamo davanti a un libro comico. C'è molto di più, e la coerenza con cui questo di più è portato avanti è un altro tratto distintivo del romanzo. Mai una virgola fuori posto, mai un eccesso, mai la sensazione di un narratore arrogante. Bensì un affresco dell'Italia dagli anni '70 ai giorni nostri, dalla Roma delle borgate alla campagna umbra, dai satelliti vacanzieri degli italiani dei villaggi turistici (dai più squallidi albergoni calabresi ai più esclusivi resort su sperduti atolli) alle grandi città, fino alla nebbiosa ed industriale provincia padana. Perché le donne che ha avuto (o non ha avuto) il nostro Ugo appartengono alle più svariate categorie, e nel racconto delle sue disavventure si celano ritratti lucidi e veritieri su tante situazioni che ognuno di noi può aver vissuto in prima persona. Il lavoro di Settimj non è stato affatto facile, ugualmente è riuscito a raccontare senza mai scadere nel banale o nello stereotipo il rapporto uomo-donna dopo gli anni Sessanta, quando i vecchi schemi si sono spezzati per sempre. Parlare d'amore non è mai semplice, se non sei Petrarca o Neruda, ma si giunge alla fine del romanzo con la consapevolezza, forse, di saperne un po' di più, non perché ce lo ha raccontato l'autore, ma perché ce l'ha fatto tornare in mente, come dopo una bella seduta dallo psicanalista. O meglio, dopo una bella chiacchierata con i nonni: il nonno di Ugo è una delle figure centrali del romanzo, e io che non ho mai avuto l'occasione di conoscere i miei, ho aggiunto un altro anziano signore alla schiera dei miei saggi e dolci Nonni Immaginari. 

Un romanzo per ridere, prendersi in giro, soffrire e pensare. Un esordio limpido e coerente, sardonico e coccoloso (la professionalità lessicale non è decisamente nelle mie corde, ma ci siamo capiti). L'invito a leggerlo è categorico, soprattutto adesso, che abbiamo decisamente bisogno di un po' di leggerezza e rassicurazione. 

Grazie a Fiammetta Biancatelli che mi ha permesso di leggere tale chicca!

B. 

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