Mi rimane
soltanto un post da dedicare a Più Libri Più Liberi 2014, la grande fiera del
libro che si è tenuta a Roma dal 4 all’8 dicembre scorso. Sono un po’ fuori
tempo massimo, lo so, ma che ci vogliamo fare J.
Ci tengo,
però, a raccontarvi di due vere e proprie feste per il libro.
I ritratti di Pietro Puccio |
Il
primissimo incontro cui ho partecipato il 4 dicembre è stato quello della
presentazione del premio Il Maggio deiLibri a cura del Centro per il Libro e
la Lettura, una grande festa in cui Romano Montroni (ve lo ricordate? Ne
avevo parlato qui) e Oliviero Ponte di Pino hanno presentato e premiato le
realtà che hanno partecipato alla grande iniziativa di promozione alla lettura.
La Sala Diamante traboccava di bambini, ragazzi, insegnanti, bibliotecari, librai, persone curiose e appassionate. Si percepiva chiaramente un’aria di speranza, condivisione, voglia di fare cose belle e di coinvolgere il maggior numero di persone possibile. In questo il Centro per il Libro e la Lettura sta facendo moltissimo, e un’occasione del genere è stata vissuta proprio come una festa di fine anno, in cui ciascun partecipante ha presentato con orgoglio il proprio lavoro, la propria creatività, il proprio amore per la lettura. Dal Nord al Sud, tutt’Italia è stata chiamata a inventarsi un modo nuovo per sensibilizzare le aride genti al mondo della pagina scritta, delle storie e del piacere che si può ricavare immergendosi nella lettura di un libro. E in questi giorni che escono le solite allarmanti e preoccupanti statistiche dell’Istat, il ricordo di questa giornata non può che fare bene, e rischiarare un pochino il buio del disagio italico.
La Sala Diamante traboccava di bambini, ragazzi, insegnanti, bibliotecari, librai, persone curiose e appassionate. Si percepiva chiaramente un’aria di speranza, condivisione, voglia di fare cose belle e di coinvolgere il maggior numero di persone possibile. In questo il Centro per il Libro e la Lettura sta facendo moltissimo, e un’occasione del genere è stata vissuta proprio come una festa di fine anno, in cui ciascun partecipante ha presentato con orgoglio il proprio lavoro, la propria creatività, il proprio amore per la lettura. Dal Nord al Sud, tutt’Italia è stata chiamata a inventarsi un modo nuovo per sensibilizzare le aride genti al mondo della pagina scritta, delle storie e del piacere che si può ricavare immergendosi nella lettura di un libro. E in questi giorni che escono le solite allarmanti e preoccupanti statistiche dell’Istat, il ricordo di questa giornata non può che fare bene, e rischiarare un pochino il buio del disagio italico.
Esperienze
diverse, dicevamo: a partire da una scuola dove bambini più grandi, e i nonni,
e persino il preside, leggono ai più piccoli, e viceversa, in modo che anche i
bimbi che hanno maggiori difficoltà a leggere si sentano orgogliosi di riuscire
a farlo. Romano Montroni si commuove, quasi, nell’avvertire tutto questo
entusiasmo, ed io non posso che seguirlo nella lacrimuccia che scende quando
dice che siamo sulla strada giusta.
Una scuola di Ladispoli ha provato l’esperienza
fisica della costruzione del libro, e
i bambini ne sono rimasti affascinati e contentissimi: hanno imparato ad
apprezzare molto di più l’oggetto libro, nella filosofia del sapere, saper fare, saper essere. A Trani invece c’è la BiblioApeCar, una
vera e propria biblioteca ambulante su tre ruote. In collaborazione con la
Biblioteca Comunale i bambini imparano a leggere divertendosi, grazie anche ad
un vero e proprio punteggio assegnato in base ai libri presi in prestito, da
restituire poi in biblioteca, in modo da farci andare anche chi non ci era mai
stato. Il bibliotecario consegnerà allora un altro gettone da riportare alle
maestre, che si premuniranno di custodirlo in un salvadanaio: le classi con più
gettoni otterranno così la vittoria. È solo il secondo racconto ed io sono già
con le mandibole doloranti per il troppo sorridere, il callo da scrittrice che
pulsa per il troppo scrivere, il cuore impazzito per la troppa emozione. Sono
troppo delicata, lo so. Si va poi in Sardegna: a Oristano sono state organizzate letture in piazza, ad alta voce,
dove a leggere sono stati proprio i bambini. A Spinea, provincia di Venezia, c’è una Biblioteca Comunale che ha un
blog davvero particolare: il bibliotecario ha ideato Letto & Detto, rubrica
dove personaggi famosi rispondono a dieci domande, sempre le stesse per tutti.
L’idea è di una bibliotecaria catalana, e l’iniziativa coinvolge tantissimi bambini
e ragazzi che hanno conosciuto la biblioteca proprio tramite il blog. A Recanati i bambini vengono coinvolti
attraverso la conoscenza del mestiere del bibliotecario, mentre a Roma c’è una biblioteca della bicicletta
che si muove… in bicicletta ovviamente!, e porta a tutti i duemila e più volumi
di quella che era nata come una passione di famiglia.
Passando alle librerie, a
Tortona si fa il jukebox letterario:
una volta al mese ci s’incontra, e si hanno cinque minuti per leggere il testo
che più è rimasto impresso dalle ultime letture a tema comune, davanti a una tazza
di tè e a qualche biscotto. Si crea così un bel momento di condivisione e
divertimento. A Monopoli invece
hanno allestito la vetrina della libreria come se fosse un salotto di casa, e i
lettori più coraggiosi si sono alternati mostrandosi mentre leggevano il loro
libro preferito… Ci sono poi state varie esperienze di promozione alla lettura
anche negli ospedali: a Reggio Emilia sono
stati fatti dei percorsi di lettura alla biblioteca dell’ospedale psichiatrico
giudiziario, con tanto di maratona di lettura in città, a cui la lettura ad
alta voce serve tanto quanto ai pazienti dell’ospedale. Al consultorio di Roma l’amore per la lettura delle
operatrici ha fatto diventare il libro uno strumento di salute per le mamme, i
papà e i bambini che non sono ancora venuti al mondo. La lettura non è certo un
antibiotico, bensì una bella occasione per stare insieme. Romano Montroni è
molto colpito da questa testimonianza, perché, dice, le letture ad alta voce
servono tantissimo ai bambini in utero.
A questo
punto è arrivato il momento delle premiazioni, e con un po’ di orgoglio vi dico
che a vincere il premio per la Scuola Primaria è stata (a pari merito) la Scuola Primaria “Gianni Rodari” di Ponte
Buggianese, situata nella Conca Natia… gioia tripudio e gaudio!
L’altra
festa del libro si è tenuta invece il 6 dicembre, sempre in Sala Diamante. La Scuola Librai Italiani ha presentato il
9° Corso di Alta Formazione in Gestione della Libreria, e ha consegnato i
diplomi ai diciotto allievi dell’anno accademico appena trascorso. Il discorso
di fine anno è stato tenuto niente meno che da Marco Presta, e, infatti, il titolo dell’incontro era Il Ruggito del Libraio: diventare librai
nel XXI secolo. Prima però la parola agli insegnanti della Scuola, che ci
ricordano che dietro al mestiere del libraio si cela una forte passione per la
lettura, ma anche una spiccata attitudine commerciale. Per questo vi è la
necessità di avere una solida preparazione. Interviene anche Marco Polillo,
presidente dell’Associazione Italiana Editori (lo avevo sentito parlare anche qui): il suo discorso termina con un
concitato resistere, resistere, resistere,
e il pubblico applaude con vigore e vistosi cenni del capo. Infine Alberto
Gallo, il presidente dell’Associazione Librai Italiani, pone l’accento su come
la Scuola sia sostenuta da tutti gli attori della filiera del libro. Perché la
libreria è il vero punto d’incontro tra
ciò che l’editore ha pubblicato e ciò che il lettore vede. È il luogo dove
i libri nascono veramente.
Abbastanza ovviamente il mio fanatismo per le librerie è cosa nota, e se volete leggere di un altro bell'incontro sulle librerie indipendenti potete andare qui; se siete a Pisa e cercate una bella libreria, leggete pure qui.
E così
arriva finalmente il momento che attendo di più, il discorso dell’uomo che
insieme al collega Antonello Dose mi dà la carica tutte le mattine con Il
Ruggito del Coniglio. Dovete sapere che io di fronte alla gente famosa che
stimo e che mi aggrada non capisco più niente, divento tempo zero un’ebete
decerebrata che fa discorsi insulsi ai suoi paladini tediandoli e
imbarazzandoli, e ovviamente alla fine dell’incontro questo trattamento è
toccato pure al buon Presta, che però è stato un signore ed io l’ho amato
ancora di più. Fine del siparietto sulle Mirabolanti Avventure di Bea.
Vi lascio
con due chicche made in Marco Presta:
«Il lavoro del libraio ricorda quello del pusher, perché entrambi spacciano cose stupefacenti».
«È vero, la cultura ci rende migliori, rassegniamoci».
E con queste perle di infinita saggezza, le mie cronache su Più Libri Più Liberi sono veramente concluse. Il Momento Winnie The Pooh lo potete trovare qui. Finisco dicendo che è stata una prima volta alla Fiera di Roma...
Importante,
Utile,
Libera,
Interessante.
Belle
Rivelazioni,
Incontri
Particolarmente
Incisivi,
Unicamente
Libri,
Immense
Bellezze,
Emozionanti
Risate,
Insieme.
Scusate, il disagio è in me. Abbiate pietà e vogliatemi bene così!
B.
Nessun commento:
Posta un commento