martedì 3 maggio 2016

Luciano Funetta, Dalle rovine

Oooohm. Serve una buona dose di zen, o dell'arte di scrivere una recensione, per avventurarmi nei meandri di un romanzo che non ho paura di presentarvi come uno dei più belli che io abbia mai letto. Ecco, l'ho detto! Dalle rovine di Luciano Funetta [Tunué, 2015] è il romanzo d'esordio di un ragazzo classe '86 con origini pugliesi ma residente a Roma, dove lavora in una libreria. Tu lettore apri il suo libro, questo libro che fa parte della collana della casa editrice indipendente Tunué, fino a un paio di anni fa votata solo alle graphic novel e che adesso vanta una collana di narrativa italiana semplicemente sorprendente curata da Vanni Santoni, e ciao proprio, dici addio mondo, addio bimbi, e ti immagini la tua dolce metà, tua madre o il tuo datore di lavoro che provano a strapparti il libro di mano, e tu lo tieni strettissimo a te e non lo molli, perché davvero non ce la puoi fare. Ora. Dalle rovine ha una rassegna stampa di tipo più di 60 recensioni, ne ha parlato anche Irma (ir maiale, per chi non è toscano), ed è nella dozzina del Premio Strega, indi per cui non sarò certo io a dare una svolta epocale alla classifica con questo mio stolto sproloquiare, ma insomma, miei adorati lettori, io vi voglio dire quanto sia bello abbestia bao questo dannato romanzo!!!



Siamo a Fortezza: città immaginaria che non so se si collochi in Italia o in Sud America. Penso da entrambe le parti. 
A quell'ora Fortezza iniziava a rintanarsi in se stessa. I portoni inghiottivano le sagome di quelli che tornavano a casa e le finestre si illuminavano per poi tornare buie nel giro di pochi secondi, come se la permanenza di quelle persone nei loro appartamenti fosse limitata a un brevissimo arco di tempo in seguito al quale c'era solo il nulla. Mescolati al rumore del traffico si sentivano i tonfi delle risse, i canti straziati delle sirene, le musichette dondolanti che fuoriuscivano dalla radio e dagli impianti stereo dei bar. In lontananza, in cima a una torre annerita, una campana batteva i suoi rintocchi. 
(no cioè capito???) C'è quest'uomo, grosso, te lo vedi, di cui sappiamo solo il cognome, e delle presenze misteriose dietro di lui (siamo noi lettori? Sono i suoi fantasmi? Sono persone in carne ed ossa? Mah). Siamo in periferia, Rivera abita da solo e colleziona serpenti, ma non è che li colleziona e basta, li alleva, li cura, li ama. Per loro ha rinunciato a moglie e figlio, ora spariti chissà dove. Una sera gli prende il ruzzo, preleva una velenosa creatura dalle teche, se la lascia scivolare sul suo corpaccione e si fa masturbare, godendo e non poco. Così pensa, sai che, io lo rifaccio e mi riprendo con la telecamera. E così porta il suo video amatoriale al proprietario dell'ultimo cinema a luci rosse sopravvissuto in città. Questo tipo ci diventa scemo, e mette in contatto il nostro protagonista con uno dei più grandi registi di cinema erotico, Jack Birmania. Da qui io non vi dico più nulla. Non posso. Perché non voglio rovinarvi il disagio e l'angoscia e la bellezza e la decadenza e il soffocare e l'appiccicume e l'eccitazione e l'orrore che si provano leggendo questo libro. Un romanzo che sembra venuto da chissà dove, dalle rovine forse, sì, le rovine della letteratura italiana che pian piano sta porca miseria risorgendo, uscendo dal marciume del sepolcro dove si era nascosta, e mostrandosi in tutta la sua magnificenza con opere come questa di Funetta. Io boh. Pagina dopo pagina ero sempre più allibita. Una struttura perfetta, mai un cedimento, mai un momento in cui ho pensato che fastidio, mai un'esitazione, mai un senso di repulsione. Chiudi il libro, ti senti provato, sudato anche se non lo sei, perché ti è rimasta addosso l'umidità di Fortezza, ti fanno male gli occhi perché si erano abituati al buio dell'intricato giardino di Birmania, le mani ti tremano perché tenevano in mano il manoscritto di Tapia. Consigliarvi di leggerlo mi sembra a questo punto superfluo. Fatelo perdavvero bimbi, non ve ne pentirete.

***

COMUNICAZIONI DI SERVIZIO

  • Siccome l'ho organizzata io, vi posso dare una super anteprima, così voi ve lo segnate già sull'agenda e non avrete scuse: il 5 giugno, a Pistoia, alla Libreria del Globo, Luciano Funetta presenterà Dalle rovine con Francesca Matteoni, altra perla nella scuderia Tunué. Io ve l'ho, poi fate voi! Vivvubbì :). 
  • E poi altra cosa super importante: con questo post inauguro la mia collaborazione con GoodBook.it, una piattaforma ganzerrima dove potete acquistare libri e poi andarli a ritirare nella vostra libreria di fiducia. Quindi qui potete trovare il link per portarvi a casa l'adorato libro recensito, non è una cosa bella abbestia? Evviva!
B. 

3 commenti:

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